Il tumore al seno è uno dei tumori femminili più diffusi, purtroppo le statistiche dicono che ne viene colpita una donna su 8. Inoltre si tratta di un tipo di neoplasia che può colpire anche in giovane età. Per fortuna cure oncologiche sempre più mirate e personalizzate stanno permettendo a molte donne ammalate di uscire vincitrici dalla lotta contro il tumore, ma, come dichiara l’Organizzazione Mondiale della sanità, ad oggi, certamente le armi migliori a nostra disposizione sono la prevenzione e la diagnosi precoce. Con prevenzione di intende uno stile di vita corretto e questo comprende, oltre ad una sana alimentazione anche un’attività fisica regolare. L’inattività fisica è ormai considerato un fattore di rischio per molte patologie: non solo malattie cardiovascolari, obesità, diabete e osteoporosi, ma anche il cancro. Ma è modificabile e quindi di grande importanza potenziale per la sanità pubblica. L’uomo non è stato “progettato” (passatemi il termine) per uno stile di vita sedentario. Nonostante il danneggiamento del DNA faciliti il cancro, solo il 10% dei tumori sono di origine ereditaria, e chi presenta dei geni promotori del cancro non necessariamente svilupperà il tumore, ma presenza un rischio più elevato rispetto alla maggior parte della popolazione. Sebbene non si possono evitare tutti gli agenti cancerogeni ambientali, alcuni aspetti della nostra vita quotidiana posso essere modificati, come ad esempio la dieta (ovvero l’adozione di un’alimentazione salutare) e lo stile di vita, che si traduce in attività fisica regolare. Dalla letteratura scientifica si evidenzia una diminuzione di incidenza di tumore al seno in donne che seguono uno stile di vita sano, così come nelle pazienti operate per pregresso tumore, il rischio di recidiva decresca. Possibili meccanismi responsabili della diminuzione del rischio sono rappresentati dalla modulazione del sistema immunitario (da cui dipende a sua volta la modulazione della malattia oncologica), dalla riduzione del tasso di estrogeni circolanti, l’aumento del metabolismo con conseguente riduzione del peso corporeo, modificazione nei livelli di insulina e di alcune molecole responsabili dell’infiammazione e dell’ossidazione tissutale. A questo proposito occorre ricordare che il tessuto adiposo causa un aumento dei normali livelli di ormoni e fattori di crescita che promuovono lo sviluppo di cellule tumorali; in particolare di estrogeni, che sono prodotti all’interno dei tessuti grassi e che svolgono un ruolo importante in molti casi di tumore al seno. Mantenersi in linea non è dunque solo una questione estetica, ma di primaria importanza per la nostra salute. L’attività fisica è uno strumento in più anche per le donne che hanno già avuto diagnosi di malattia. Diversi studi scientifici hanno evidenziato come un’attività fisica regolare migliori la qualità della vita riducendo quella sensazione di stanchezza, spossatezza e mancanza di energie che accompagnano in cancro e i trattamenti a cui vengono sottoposte. Sembra che l’attività fisica consenta di ottenere questi risultati aumentando l’ossigenazione dei tessuti e i livelli di composti protettivi come gli antiossidanti, favorendo il controllo di sostanze che si sono dimostrate cancerogene come alcuni ormoni o fattori di crescita. L’ossigenazione dei tessuti contrasta la proliferazione delle cellule tumorali, che per definizione crescono in anaerobiosi (assenza di ossigeno). Chi svolge attività fisica regolare in genere tende ad adottare anche altri comportamenti salutari come una dieta equilibrata, l’astensione dal fumo e dal consumo di alcolici. Senza trascurare il fatto che tutto questo significa anche instaurare un rapporto nuovo con se stesse e con il proprio corpo che inevitabilmente sta cambiando. Da cui deriva una maggior sicurezza e un benessere psicologico fondamentale per combattere la malattia.
Anna Mattarozzi
Insegnante di Hata Yoga e personal trainer presso Associazione Kria Yoga e Campus Aquae. Laureanda in medicina e Chirurgia.
www.kriayogapv.it www.campusaquae.it
Per maggiori informazioni sull’argomento l’associazione Yac Italia (Young Woman Against Breast Cancer) rappresenta a livello internazionale le donne giovani con tumore al seno.