Dopo tre Reebok Spartan Race avevo deciso, anche se con qualche “piccolo timore” che la quarta (cioè questa appena fatta) doveva essere Elite. Per una serie di motivi avevo bisogno di mettermi alla prova, di capire realmente fino a che punto potevo arrivare. Non che nelle precedenti Spartan Race non l’avessi fatto, ma partecipare all’ Elite (prima batteria che inaugura ufficialmente l’apertura della Spartan Race),vuol dire partecipare ad una gara competitiva; gara nella quale sai che tu e tutti gli altri partecipanti dovranno rispettare (senza sconti) ogni regola. Per regola intendo il dover fare i 30 burpees di penitenza al non superamento di un ostacolo. Questo sotto i vigili occhi dei ragazzi – giudici perfettamente istruiti. Così, lo scorso 11 giugno presso il Crossodromo del Ciglione a Malpensa, in una calda e soleggiata giornata di sole, parto alle 9.30 nella batteria Elite. Questa Sprint ( tipologia di gara che ogni anno aumenta un pochino sempre di più di distanza), prevedeva circa 8 km e qualcosa tipo 25 ostacoli, naturali e artificiali. Alcuni degli ostacoli sono ormai dei must have, altri invece cambiano o vengono comunque modificati. Nonostante conosca già abbastanza bene questo tipo di gara, l’Elite Sparta Race 2017 è stata per me molto più che una “semplice gara”. Volevo tutto da me stessa, avevo bisogno di superare quei limiti che tante volte mi bloccano e mi frenano. Quest’anno mi sono volutamente allenata sulla corsa (tra i punti più deboli nelle mie precedenti gare), non dico di aver corso come un fulmine, ma posso dire senza nessuna modestia, di essere nettamente migliorata; in velocità e in resistenza. Quattro gli ostacoli che non ho superato (tra questi “la simpaticissima “Monkey Bar”), 120 i burpees che per regola ho fatto. So davvero di aver dato tutto, ma so anche che se avessi braccia più forti, mi sarei sicuramente risparmiata un bel pò di burpees e di conseguenza avrei risparmiato anche un pò di tempo. Una gara che mi ha fatto pensare molto; anche e soprattutto quando, quasi in cima alla corda mancava davvero pochissimo per suonare la campanella, pensavo davvero di non farcela e di cadere giù. Ma proprio non potevo: io a quella campanella dovevo arrivare a tutti i costi. La corda era scivolosa e le mani bruciavano per qualche piccolo taglietto, ma dopo essere stata li appesa quasi in cima ferma per una manciata di secondi, ho chiuso gli occhi e mi sono detta ” mettici tutto quello che hai”. E così ho fatto. Io quella campanella l’ho fatta suonare. Quell’arrampicata non la dimenticherò mai, perchè mi ha fatto seriamente capire che poi come sempre è la testa a comandare e a decidere!
Un’ora e 26min. , venticinquesima nella classifica generale e terza nella mia categoria d’età, sono stati i numeri di questa mia prima Elite e quarta Spartan Race. Alla felicità e alla soddisfazione non riesco invece a dare un valore.
I numeri di certo hanno la loro importanza, ma sono sempre più fermamente convinta che la vera sfida, quella più reale, è sempre e comunque quella contro te stessa…
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AROOO!!!
La terza edizione della corsa ad ostacoli numero uno al mondo ha visto sul podio Eugenio Bianchi, seguito da Stefano Colombo e Luca Pescollderungg del Reebok OCR Team per Spartan Sprint Men, mentre Spartan Sprint Women è stata vinta da Angelique Chetaneau, al secondo posto Romina Sangiacomo e al terzo Federica Cerutti. Da sottolineare la performance del Reebok OCRT Team classificatosi in cima al podio come Team!
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Il prossimo appuntamento da non perdere sarà per la prima volta a Misano Adriatico il prossimo 23 Settembre per vivere un’altra esperienza in perfetto stile Spartan (dove saranno presenti le tipologie di gara Sprint e Super).