In lingua thai il termine SAK vuol dire tatuaggio è il termine YANT sta ad indicare tutto ciò che è sacro o magico. I SAK YANT sono quindi tatuaggi sacri. Il loro design ha origine in India più di 3000 anni fa e si è diffuso in Asia con l’espansione del buddismo. Inizialmente questi disegni erano dipinti all’interno delle giacche dei guerrieri, poi col tempo hanno preso posto sulla loro stessa pelle. Le scritte in esse contenute derivano dall’antico sanscrito e ogni simbolo ha una specifica funzione/significato. Se si vuole ricevere un Vero SAK YANT non ci si deve rivolgere ad un semplice negozio di tatuaggi ma ci si deve affidare a un Monaco tatuatore o a un Ajarn (maestro). Solo loro infatti sono i depositari dell’Antica arte giunta a noi nel corso dei millenni.
La nostra avventura in questo mistico mondo è iniziata già dai primi mesi di quest’anno: consultando tutto ciò che il web mette a disposizione, così da arrivare consapevoli e informati dal nostro Ajarn. Quello da noi scelto ha il suo piccolo tempio sull’isola di Samui sul promontorio che divide Chaweng e Lamai. Pieno di statue, amuleti, incensi, all’interno del tempio ci si sente come a casa. Ajarn Panthep ci accoglie sorridente in compagnia della sua discepola Cat Cat Sam Sak.
Durante il nostro primo incontro si è tenuta una cordiale chiacchierata durante la quale il nostro Ajarn ha letto le nostre carte Natali secondo l’antico metodo birmano chiamato Mahabote. Questo gli ha permesso di individuare i SAK YANT più adatti alla nostra personalità e ai nostri bisogni.
Qui si registra la prima differenza rispetto a un normale Tattoo Shop dove è il cliente a scegliere il disegno. Il primo SAK YANT infatti non deve essere deciso dal cliente, ma dalla sensibilità dell’Ajarn stesso. Terminata la piacevole conversazione ci siamo dati appuntamento per il 7 di agosto.
Arrivato il mistico giorno ci siamo recati al tempio pieni di curiosità e rispetto.
La cerimonia è iniziata con la presentazione delle offerte e una serie infinita di preghiere. Abbiamo poi bruciato gli incensi per evocare la protezione del Buddha su di noi e sulle nostre famiglie. Questa prima parte di cerimonia si è conclusa ponendo su una graticola un foglio sul quale avevamo precedentemente scritto ciò che avremmo voluto ricevere dal magico tatuaggio.
Prima di iniziare il vero e proprio disegno, allo scopo di purificare i nostri corpi ci è stato fatto un piccolo tatuaggio invisibile con dell’olio sacro: a me sulla tibia sinistra, a mio marito sempre a sinistra, ma sulla coscia.
Per realizzare il tatuaggio l’Ajarn non utilizza le “classiche macchinette” ma utilizza l’antica tecnica dell’ago singolo montato su un asta di acciaio che ha preso il posto dell’ormai superato e poco igienico bamboo. Durante l’esecuzione mentre l’Ajarn recitava preghiere e soffiava sulla pelle con un caratteristico sibilo, noi siamo stai invitati a recitare il Mantra NA MO PU TA YA, ovvero i 5 nomi del Buddha. Terminata l’opera i disegni sono stati Benedetti applicandovi delle sottili lamine d’oro.
La cerimonia è poi proseguita con ulteriori preghiere e benedizioni. Altre foglie d’oro sono state applicate sulla fronte per favorire il retto pensiero, sulla lingua per invocare la retta parola e sulle mani per auspicare la retta azione.
Ajarn Panthep ci ha poi fatto dono di un talismano realizzato e benedetto dal suo maestro e di un Mala (Rosario Buddista).
La cerimonia è durata in tutto circa 6 ore al termine delle quali sulla mia schiena è comparso un magnifico Fiore di Loto contornato da preghiere in Sanscrito, il cui potere dovrebbe essere principalmente quello di donarmi equilibrio e lucidità di pensiero.
Sulla schiena di mio marito ha invece preso forma un HA TAEW. Questo disegno dovrebbe conferire a chi lo porta protezione, fortuna e successo.
ll dolore? Si… è stato sinceramente tanto. Tantissimo (la macchinetta in confronto fa solletico). Ma il mantra Na Mo Pu Ta Ya e la respirazione hanno aiutato a far vivere quel momento con molta più Calma e Pazienza (“virtù” che dovrebbero essere più applicate nella vita e che forse la cerimonia del SAK YANT vuole ricordarci).
Ultima cosa. Se mai doveste deciderlo di farlo, fatelo perché ci credete. Perché c’è qualcosa di profondo che vi spinge a farlo. Il SAK YANT non è di certo il tattoo che si fa perché va di moda.
Sadhu
CURIOSITÀ:
- Subito dopo aver fatto il SAK YANT (che non viene mai coperto), si può immediatamente andare a fare il bagno al mare/piscina senza nessun tipo problema.
- Il dolore (a momenti quasi insopportabile che si sente durante l’esecuzione del “magico tattoo”) svanisce in un batter d’occhio nelle ore successive. Non vi sembrerà nemmeno di averlo. Si è incredibile… come incredibile è la “SAK YANT EXPERIENCE”.