Oggi l’azienda Goyo è una delle compagnie con la più alta produzione di cashmere in Mongolia grazie ad un progetto, denominato TAM, iniziato nel Settembre del 2006 dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) che ha avuto l’intento di aiutare i Paesi sottosviluppati affinché potessero sfruttare al meglio le loro materie prime.
Paolo Camerano, grazie all’esperienza maturata da anni nel settore, e Geraldine Alasio, sono diventati l’anello finale, con la distribuzione, di una catena che ha visto coinvolte molte persone affinché l’azienda Goyo diventasse un’impresa verticale con più di 700 dipendenti e con un prodotto finale di una qualità eccellente.
All’inizio del progetto l’azienda si presentava con problemi di base molto grandi: assenza di capitali per acquistare materi prime e incentivare la produzione; mercati di export chiusi.
Nel 2005 M.C.S. un importante gruppo mongolo a capo di molti business differenti tra cui software, edilizia,… decise di investire nel cashmere ed acquistò la GOYO.
Questo portò ad un primo consistente aumento della produzione e della qualità.
Nei primi mesi del 2006 M.C.S. decise di vendere il 51% della GOYO ad un importante gruppo di Hong Kong…
A questo punto le risorse non mancavano, quello che serviva era saper far profittare le potenzialità.
La prima visita ad Ulaanbaatar, capitale della Mongolia e sede della GOYO, risale al Settembre 2006; l’ultima a Maggio 2011.
Un team composto da un coordinatore, un super visor , tecnici di macchinari moderni, stiliste, maglieriste…e noi (la distribuzione), ha dovuto affrontare i primi e più visibili problemi di un’azienda in un Paese in via di sviluppo:
Capacità manageriali scarse che portavano alla perdita di grandi quantità di denaro
Problemi tecnici: la nuova proprietà non aveva esperienza nell’industria del cashmere
Lo staff dedicato al commerciale e al Marketing aveva conoscenze solo all’interno del Paese e nessuna esperienza con i mercati esteri
La risoluzione di questi problemi è stata diluita in 3 anni; l’esperienza italiana messa a disposizione ha dato i suoi risultati.
Manager laureati nelle migliori università americane hanno sostituito persone non qualificate e hanno iniziato ad istruire giovani ragazzi con voglia di crescere nel mondo del lavoro internazionale.
Tutta la produzione, passo dopo passo, è stata spostata dai telai a mano a macchinari tedeschi.
I nostri tecnici hanno saputo istruire gli addetti mongoli insegnando loro ad usare complicati programmi tecnologici su pc.
Le ragazze dello stile sono state aiutate da un gruppo di stiliste italiane che hanno fatto capire le proporzioni, le tendenze, i colori moda….
Ed infine, il mercato delle esportazione grazie ad una’adeguata distribuzione è diventato parte vitale del business di GOYO.
Goyo ha fatto della qualità autentica una vera e propria missione, fornendo il miglior cashmere ai consumatori più sofisticati ed esigenti.
Today, Govo is one of the most important companies with the highest level of cashmere production in Mongolia thanks to a project, called TAM, which started in September 2006 by the European Investment Bank (BEI) which had the intention of helping under-developed countries make use of their primaries materials.
Paolo Camerano, thanks to much experience in this sector, and Geraldine Alasio, became the final link to this chain with the distribution of the merchandise; a chain which saw many people involved in making Goyo , a vertical company with more than 700 employees and a high quality final product.
At the beginning of the project, the company had many problems: an absence of funds to pay for the primary materials and stimulate production; export markets were closed.
In 2005 M.C.S. an important Mongolian group, head to many businesses such as software, construction….decided to invest in cashmere and hence bought GOYO.
This led to the first conisitent increase in quality and production.
In the very first moths of 2006 M.C.S. decided to sell 51% of GOYO to an important Hong Kong group…
At this point the resources were no longer lacking. What was needed was the know-how to profit from its great potential.
The visit trip to Ulaanbaatar, the capital of Mongolia e GOYO’s base, goes back to September 2006; the last being May 2011.
A team made up of a co-ordinator, a supervisor, technicians, stylists, knitters…and us (the distribution), had to face the first and most visible problems of a company in a developing country:
Managerial skills were lacking and hence brought about a great loss of money.
Technical Problems: the new owner didn’t have any experience in the cashmere industry
Staff which was dedicated to the commercial side and marketing only had work experience within their country and no experience whatsoever in the foreign markets
The problems were solve dover 3years: the italian experience gave positive results.
Italian managers, who graduated from the best american universities substituted unqualified staff and started teaching young people with a desire to grow and learn in the world of International trade.
All the production was slowly moved from handlooms to german machinery.
Our technicians were able to teach the Mongolians how to use complicated programmes on their PC’s.
The women who follone the designs were taught by Italian stylists how to under stand proprortions, trends, colours, fashion…
And hence, the export market, thanks to an adequate distribution has become a vital element to the GOYO business
Goyo has made a mission from its product authenticity, providing the best cashmere to all sophisticated and demanding consumers.